L'ABBANDONO, IN FONDO, È UN DONO.
Monticchio / 2016.
Dal pieno della montagna, al vuoto lasciato dal lavoro nella cava. Un vuoto materiale perché ricco dei tanti significati che caratterizzano questo luogo.
Partendo dal mistero dell'acqua turchina fino ad arrivare a quello della torre, ormai inaccessibile, raccontiamo storie, memorie, suoni e immagini che vivono tra il lavoro di un tempo e la natura di oggi. Un processo emotivo e sensibile che il luogo esprime in tutta la sua potenza. Nel racconto il passato e il presente si mescolano, lasciando al futuro la possibilità di diventare uno dei tanti strati che comporrà l’identità di questo paesaggio. |
Affascinare, non spiegare. Meravigliare, non illustrare. Coinvolgere, non insegnare. Freeman Tilden / Interpreting our heritage, 1957. |
Ogni paesaggio si presenta dapprima come un immenso disordine, che lascia liberi di scegliere il senso che si preferisce attribuirgli. Ma al di là delle speculazioni agricole, degli accidenti geografici, dei mutamenti della storia e della preistoria, il più nobile fra tutti non è forse il senso che precede, ordina e, in larga misura, spiega gli altri?
Claude Levi Strauss / Tristi Tropici, 1955. |
Qui c'è un monte.
Monticchio / 1926.
Monticchio / 1926.
Un luogo deve il suo carattere alle esperienze che permette agli esseri che lì spendono tempo – agli scenari, ai suoni, e anche agli odori che costituiscono la sua specifica atmosfera. E questi, a loro volta, dipendono dal tipo di attività praticate da coloro che vivono quel luogo. E da questo contesto relazionale, dal coinvolgimento delle persone nel e col mondo, nelle pratiche legate all'abitare, che ogni luogo assume il suo unico significato.
Tim Ingold / The Temporality of the landscape, 1993. |
Monticchio / 2016.
Cecilia Verdini / Web design e contributi testuali
Elisabetta Marangon / Fotografie
Paolo Gruppuso / Contributi testuali
Thea Bosso / Illustrazioni
Giancarlo Bovina / Fotografie e contributi testuali
Elena Patacchini / Web design
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